lunedì 7 gennaio 2008

Anno nuovo, vita nuova!

Cerchiamo di iniziare l'anno nuovo con il piglio giusto.
Basta la solita psicoanalisi delle giornate - credo che qualcuno mi avrà dato del matto - e riconciamo da zero questo blog.

Sto leggendo l'ultimo libro di Beppe Severgnini "L'Italiano, lezioni semirerie" - lo consiglio a tutti - e mi rammarico di aver così poco tempo per divorarlo.
Ad ogni modo questa lettura, che tratta in modo leggero le vere problematiche dello scrivere in Italiano, ha generato tutta una serie di ragionamenti su come le varie generazioni abbiamo usufruito in maniera diversa delle varie forme di comunicazione. Fino all'invenzione del telefono la comunicazione a lunga distanza è stata esclusivamente scritta. Poi si è passati alla comunicazione orale - sono un figlio del telefono, ore e ore passate a parlare con gli amici per la gioia della SIP. Sono arrivati poi gli SMS, un ritorno alla comunicazione scritta. Sì, ma che ritorno! Condensare i propri pensieri in 160 caratteri non è sempre facile. Si è iniziato con le più variopinte forme di abbreviazione. E' qui che si genera un grosso problema. I ragazzi di oggi cresciuti con il "telefonino" in mano continuamo a scrivere così anche dove non vi è il vincolo dei 160 caratteri. Non so se vi sia capitato mai di ricevere e-mail o leggere dei forum su Internet; con la lettura di poche battute si riesce con una buona approsimazione a comprendere l'età dell'interlocutore. Provateci!
Il mio è un invito a riscoprire la nostra lingua, e credo che la lettura del libro succitato sia un buon inizio per assaporare l'Italiano in maniera leggera (attenti non è banale!).

Buona lettura a tutti.